venerdì 21 settembre 2012

Sex and the... Polis


Gli Atridi, Saffo, Ulisse e Penelope, Achille, Elena, Antigone. Agamennone. Tutti i personaggi della storia, della letteratura e della mitologia greca tornano a parlarci di noi. Un libro che rinfresca spiritosamente la memoria a chi ha frequentato il mondo classico e la suscita in chi lo conosce poco. Questo è il libro di Eva Cantarella 
'L'Amore è un dio'

L’origine di questo libro è una trasmissione radiofonica, “Sex and the polis”, dove Eva Cantarella si è divertita a fare quello che forse aveva sempre desiderato: raccontare attualizzando storie di uomini e di donne che continuano a somigliarci.

"L'amore. Cominciamo da qui, parliamo d'amore. Ma per farlo dobbiamo ricordare che anche i sentimenti hanno una storia. Tutto cambia nel tempo, persino questo sentimento che una retorica tanto facile quanto ingannevole ci spinge a considerare immutabile. Dimentichiamo allora la concezione romantica e cerchiamo di capire che cos'era l'amore per i greci, cerchiamo, addentrandoci in un mondo lontano, di cogliere i diversi volti di quell'amore.
Innanzitutto, per i greci l'amore era un dio di nome Eros. Un dio armato, che con il proprio arco scoccava frecce spesso mortali. Chi ne veniva colpito non aveva scampo: si innamorava. Ma Eros non era solo sentimento, era anche desiderio sessuale..." 
Eva Cantarella

ZORBA THE GREEK


“Lo conobbi al Pireo… Parole, risate, balli, ubriacature, preoccupazioni, quiete conversazioni al tramonto, occhi sgranati che mi fissano con tenerezza e disprezzo, come se mi dessero ad ogni istante il benvenuto, come se ad ogni istante mi dicessero addio, per sempre”. … “Sicuramente il cuore dell’uomo è una fossa chiusa di sangue, e quando si apre corrono ad abbeverarsi e a riprendere vita tutte le inconsolabili ombre assetate… Corrono a bere il sangue del nostro cuore, perché sanno che altra risurrezione non esiste. E più avanti di tutti corre oggi Zorba con le sue grandi falcate, e scansa le altre ombre, perché sa che è per lui oggi la commemorazione. Facciamo tutto quanto è in noi perché riviva ancora per un po’ questo crapulone, beone, lavoratore instancabile, donnaiolo e zingaro. L’anima più grande, il corpo più saldo, il grido più libero che abbia mai conosciuto in vita mia”.



 Torna su carta il personaggio che è diventato noto per l’interpretazione id Antony Queen nel film che porta questo titolo. L’originale su carta era il romanzo “Le avventure di Alexis Zorba” di Nikos Kanzantzakis che ora Crocetti Editore pubblica nella traduzione dello stesso editore, Nicola Crocetti,  mantenendo il titolo del film – perché ormai è così che è noto nel mondo (”Zorba il greco”, Crocetti Editore, pp 384, 15 E) – e però offrendo ai lettori una versione italiana preziosa, innanzitutto perché per  la prima volta direttamente dal greco – essendo anche la stessa lingua madre di Crocetti – visto che la precedente, comunque esaurita era una traduzione ma dall’inglese. E poi c’è il romanzo, la sua storia piena di fascino e potenza umana, racconto di amicizia, falimento,amore per la vita.

LA TRAMA:
Basil è uno scrittore inglese che ha ereditato una modesta proprietà, una miniera in disuso, su un'isola greca; durante il viaggio per raggiungerla conosce Zorba, un greco di mezza età, pieno di vitalità e innamorato della vita, anche se incostante negli affetti e nelle azioni. Man mano che gli si svela il carattere di Zorba, Basil ne resta affascinato, e tramite lui scopre le gioie della vita, con esiti tragici: la vedova di cui si innamora morirà uccisa dal padre del ragazzo da lei rifiutato, suicidatosi dopo aver visto Basil entrare di notte nella casa di lei. Sorte simile toccherà a Hortensia, che Zorba nel frattempo ha sposato. Anche il progetto di Zorba per il recupero della miniera di Basil naufragherà miseramente, anche perché lui stesso, inviato in città per procurare, con i fondi di Basil, del materiale per costruire una teleferica, si dà alla bella vita e torna con vari regali ma senza materiale. Tutto ciò, però, non scalfirà che superficialmente la determinazione di Zorba nell'affrontare la vita con passione e ottimismo. Nella scena finale, Basil gli annuncia la sua imminente partenza e la promessa di ritrovarsi un giorno, ma Zorba, senza illusioni, dice che non lo rivedrà più, e che il tentativo di recuperare la miniera è stato "un disastro, ma bellissimo". Infine Basil gli chiede di insegnargli il sirtaki, che più volte aveva provato a ballare da solo, senza esito.

Biblioteche 'sans Frontieres'

Si chiama Bibliotaptap ed è un progetto lanciato dall’organizzazione internazionale Biblioteche senza Frontiere, in partenariato con un discreto numero di associazioni haitiane e con il sostegno dell’Unione Europea.
Perché l’iniziativa della quale vi stiamo parlando è proprio una biblioteca su ruote, che prende il nome dai Tap Tap (che in lingua locale significa “presto, presto”) i taxi collettivi che fanno parte dell’immaginario haitiano per eccellenza, e promette di diventare un nuovo elemento caratteristico. Il primo Bibliotaptap, è stato inaugurato nella regione di Port-au-Prince, il 12 luglio 2012, ma il servizio è destinato ad estendersi ad una vera e propria “squadra” di vetture bookmobile service. Ben tre infatti i Bibliotap che saranno messi in servizio prima di gennaio prossimo.

Splendidamente istoriati da artisti haitiani e ricolmi di libri, i veicoli in questione sono stati appositamente adattati per stimolare l’immaginazione e raggiungere anche i punti più impervi del paese, favorire le occasioni di lettura e riflessione e dare una buona accellerata alla ricostruzione. In poche parole, una realtà dai grandi numeri, destinata a crescere ancora...
15.000 le persone che hanno accesso alla Bibliotaptap ogni mese, 3.600 le ore di lettura e attività letteraria svolta ogni anno, 20 i villaggi remoti raggiunti e 40 le associazioni haitiane che supportano il progetto.
Le BiblioTaptaps sono molto di più che librerie mobili, si tratta di luoghi, posizionati lungo le strade e vicino agli agglomerati isolati, nei quali le persone possono incontrarsi, discutere e intavolare dibattiti.