sabato 3 agosto 2013

Vecchi & Nuovi: Muse inquietanti, passione, mafia e Oriente..


  


India e Cina, AA. VV. 
L’editore ISBN s’è concentrato in Oriente.  Entrambi raccolgono contributi di scrittori, giornalisti, artisti nati negli anni 70 in quei Paesi. Lo scopo? Rendere un quadro variegato, ritmato, polifonico di quello che sono quei Paesi oggi, di cosa sono diventati nel tempo, di quanto abbiano di occidentale, di quanto sia rimasto delle vecchie tradizioni orientali, di come vivono realmente le persone ogni giorno, di quale sia la società che si è formata e si sta formando. In India ci sono la donna di pulizia, il guidatore di risciò, il regista porno, la comunità trans di Mumbai, studi fotografici particolari. In Cina ci si muove frenetici tra tecnologia, televisione, denaro e una cultura con cui non possiamo pensare assolutamente di non dover fare i conti.



 Se muoio, sopravvivimi,di  Alessio Cordaro e Salvo Palazzolo 
Palazzolo è un giornalista, Cordaro è il figlio della donna di cui il giornalista ha voluto si conoscesse per bene la storia. Il primo scava tra i documenti processuali, i verbali, gli articoli di giornale, il secondo racconta chi è stata Rosalia Pipitone, figlia di un boss mafioso, desiderosa di una vita da persona onesta e libera di far di sé ciò che volesse. Purtroppo il 23 dicembre del 1983, a Palermo, entrò in una sanitaria, fece una telefonata e quando si volse dal telefono a gettoni si ritrovò con una pistola puntata contro da un bandito andato là a rapinare. Si scoprì solo tanti anni dopo che quella rapina era stata una messa in scena, voluta dal padre, per farle capire chi comandasse.


 Non dire notte,di Amos Oz 
Theo non è un uomo giovane, incontra Noa. La porta a vivere con sé, e vivono bene insieme, fino a che non arriva un nome a cambiare tutto: Immanuel Orvieto. Che non è l’amante di Noa, ma un ragazzino per cui lei è chiamata a una sfida dura. Sfida che fa venire a galla differenze profonde di approccio alla vita. Da una parte c’è Noa col suo entusiasmo di cominciare sempre qualcosa, convinta che mai sia inutile e mai sia tardi, dall’altra Theo, che si pone sul versante opposto. Si raccontano entrambi, le due voci s’alternano nella narrazione, in questo libro che, come ha detto lo stesso Oz, “parla d’amore, gelosia, passione, morte. Di gente che vuole fare qualcosa di buono, fare del bene – tema molto raro in letteratura – e poco importa se lo fa in piccolo”.


 Salambò, di Gustave Flaubert 
Dopo aver scritto e pubblicato Madame Bovary, Flaubert dichiarò a un’amica che aveva intenzione, da scrittore, di allontanarsi dalla contemporaneità. Lo fece effettivamente, tanto che in Salambò arrivò al terzo secolo avanti Cristo, a Cartagine, in mezzo al sangue degli scontri provocati dai mercenari insorti, stanchi di non esser pagati. Su tutto ciò si staglia Salambò, e la passione contraddittoria che la prende per Matho.
Flaubert, che per scrivere questo romanzo studiò e si trasferì a Tunisi per un po’, non si risparmiò niente nel dare dettagli crudi e spietati, dei fatti e dei sentimenti e dei gesti umani, e mise in campo il suo tono più viscerale.



Memorie della mia vita, di Giorgio De Chirico
Autobiografia del notissimo pittore (fratello del notissimo scrittore Alberto Savinio). Il nome vi avrà già detto tutto, ma se non l’avesse fatto ecco qua uno dei suoi quadri più celebri: Le muse inquietanti.




E se non aveste in mente la sua faccia, questo è uno dei suoi autoritratti..



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