martedì 1 aprile 2014

Parliamo di Lavoro & Imprenditori.




Il massimo successo
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Partiamo col piede giusto, con brio: un imprenditore che vuole ammazzarsi. Non lo fa, perché incontra un altro aspirante suicida e mettono su una specie di startup, un’associazione chiamata Libera Associazione Morituri Anonimi. In Piccoli suicidi tra amiciPaasilinna, che è finlandese, racconta così in modo un po’ surreale la sua gente e la noia palpabile che si respira spesso in quella terra. Racconta la noia e le sue conseguenze con l’ironia e il movimento. È una buona idea.

Da un imprenditore che vuole farla finita a uno che non vuole farla finita mai. Ovvero immortale. È in Jack Barron Show, di Norman Spinrad, un libro che ha visto grandi divergenze d’opinione. Siamo in un futuro immaginario, ma futuro non troppo lontano, in cui Barron conduce un talk show e qualcuno chiama per dire che la Fondazione per l’Immortalità Umana ha rifiutato la sua richiesta d’essere ibernato. Si scatena allora la storia, e si scoprono cose.


Ora, se ti stessi chiedendo come fare a metter su un’impresa di successo che non dico arrivi a garantire l’immortalità ma quasi, Baptiste te lo spiega. In Startup vincenti narra la propria storia (fondò 'Onswipe', che il Time ha messo nel 2011 tra le dieci migliori startup dell’anno), e poi quella degli altri, che si sono visti mutare in fondatori di solide imprese dai guadagni inaspettati. Hai un’idea di business da un po’? Ecco, magari potresti trovare il modo di darle una possibilità (o scoprire che è meglio farsene venire un’altra).


D’altri tempi
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Infine, imprenditori d’altri tempi guardati col filtro dei tempi nostri. Partiamo da Marconi, quello che ha preso le onde elettromagnetiche e ne ha fatto un business, che s’è protratto fino a noi. Per Wireless , Chiaberge ha studiato documenti, ne ha cavato vita, lati non troppo positivi, difficoltà e tentativi di Marconi, per l’impresa che portò in porto all’inizio di dicembre nel 1901, che fece scrivere al New York Times “Guglielmo Marconi ha annunciato stasera la più meravigliosa conquista scientifica dei tempi moderni”.Jeff Jarvis, che è uno dei maggiori esperti di media dei nostri anni, s’è occupato di chi ha dato il via alla stampa: Gutenberg, che per arrivare a stampare la sua prima Bibbia nel 1452 sudò una decina d’anni, andò in cerca di capitali (che trovò in parte in un certo tipo di specchi), si prese i rischi, affrontò gli inghippi, cambiò direzione e colse le potenzialità della sua invenzione. Tutto ciò in un modo per cui Jarvis ha visto paralleli con certa Silicon Valley:  

Gutenberg fu per lui il primo imprenditore tecnologico di tutti i tempi.



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