mercoledì 4 giugno 2014

Post 'difettosi' per libri altresì Meravigliosi



Django Reinhardt nacque nel 1910. Dodici anni dopo ricevette come regalo un banjo, sei anni dopo ancora la sua roulotte s’incendiò e la sua gamba destra e la sua mano sinistra non ne uscirono troppo bene. Da quel giorno la mano sinistra difettò dell’uso di due dita, e la chitarra non sembrava più il passatempo più accessibile. 

Non vi dico questo perché oggi sono in vena di tragicità, perchè in realtà questo mercoledì 4 giugno è iniziato bene..Vi dico questo perché invece Reinhardt suonò in seguito come mai prima di allora, i inventò una tecnica sua per compensare il difetto, diede vita a quello che oggi chiamiamo 'Jazz Manouche' (o Gipsy Jazz), e viene considerato ancora uno dei più grandi chitarristi jazz che ci abbiano dato in dono la loro bravura.


Andiamo con alcune recensioni di libri che hanno dei difetti dentro
che si superano però, niente panico.

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Mancanze e risvolti
Laura Di Falco è stata una donna dall’animo sempre deciso, anche ad andar contro a chi la donna la voleva un po’ menomata. Oltre a questo, è stata una scrittrice che ha avuto l’appoggio di autori quali Montale e Brancati, per dirne due soltanto. Non è molto nota, ma la si sta giustamente ripubblicando, e in quest’opera buona di ripubblicazione rientra pure Le tre mogli, che mette al centro un uomo che ha un difetto fisico, se ne infischia, e accumula non solo ricchezza, ma pure più spose.

In Dieci dicembre di George Saunders c’è un racconto che credo capiti raramente di avere il beneficio di leggere. Quando Saunders scrive un racconto riesce a diventare completamente un altro, anche linguisticamente intendo, e questo già non è da tutti. Anzi, questo direi che è qualcosa che solo gli scrittori in stato di grazia riescono a fare. Ebbene, in Le ragazze Semplica, dove tutti difettano di qualcosa, anche certe ragazze usate in un modo da restarci sbalorditi, Saunders è in un assoluto stato di grazia.



Scienziati
Di Oliver Sacks ne avrete di sicuro già sentito parlare. C’è un suo libro che, col tema di oggi, cade a fagiolo, calza a pennello, è la morte sua, quello che volete voi. L’occhio della mente parla di casi concreti di uomini e donne che improvvisamente hanno avuto una mancanza legata all’occhio, dal musicista che non vede più, allo scrittore che non riconosce più le parole, a Sacks stesso che non riconosce le facce. Cosa escogita il nostro cervello per ovviare? No, non cercare di indovinare, non potete nemmeno immaginarlo.

Altro scienziato che la scienza la racconta in un modo che non puoi da lei non farti allettare: Jim Al-Khalili. Nella Fisica del diavolo  si occupa di ciò di fronte a cui la logica pare difettare, i paradossi che troviamo belli pronti in natura. Ma è proprio quando la mente sembra difettare che deve fare uno sforzo in più e allora ha la possibilità d’allargarsi. Il difetto è solo apparente, non è vero che certi rompicapo fisici sono insolubili, c’è una spiegazione e possiamo formularla e capirla.


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